Esami di Stato

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ESAMI DI STATO 2018

Qui di seguito, l’Ordinanza Ministeriale n. 46 del 26/01/2018 che definisce le date dell’Esame di Stato (sessione estiva ed autunnale) del 2018:

OM n. 46 del 26-01-2018

Commissione Giudicatrice Esami di Stato 2018

Commissione Giudicatrice 2018

Determinazione del Presidente n. 3 del 08/03/2018 “Linee Guida Esame di Stato 208”

Determinazione del Presidente n. 3 del 08-03-2018

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Presso gli uffici del Servizio Alta Formazione sono in giacenza numerosi diplomi di abilitazione professionale incluse le pergamene della professione di cui all’oggetto.

Al seguente link:
https://www.studenti.unige.it/sites/www.studenti.unige.it/files/info%20ritiro%20Diplomi%202010.pdf
sono presenti tutte le informazioni e le istruzioni per il ritiro della
pergamena.
Si precisa inoltre che sono in distribuzione le pergamene relative agli
abilitati fino all’anno 2010 (con esclusione degli abilitati I e II
sessione 2009)  e che gli indirizzi email presenti nel nostro archivio
risalgono all’epoca dell’iscrizione dell’esame di stato e quindi spesso
non risultano aggiornati.

Servizio Alta Formazione – Esami di Stato
Università degli Studi di Genova
Area Didattica e Studenti
Servizio Alta Formazione
P.zza della Nunziata, 6 16126 Genova
sportello utenza: lun-mer-gio-ven 09:00-12:00; mar 09:00-11:00 e 14:30-16:00
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ESAME DI STATO

L’esame di stato rappresenta un requisito essenziale per iscriversi all’Ordine Professionale ed esercitare l’attività professionale.
Lo svolgimento dell’esame è regolamentato dal D.M. dell’Università della Ricerca n. 155 del 1988, mentre l’articolazione e i contenuti delle prove si possono trovare nel D.P.R. 328 del 2001, che ha recepito le innovazioni introdotte dalla Riforma universitaria del 1999 e i due livelli di esercizio professionale (A e B).
La Commissione è nominata con decreto ministeriale; il Presidente viene designato direttamente dal Ministero, mentre gli altri quattro membri vengono scelti da terne indicate dall’Ordine Professionale. Le terne devono essere composte da persone appartenenti alle seguenti categorie: professori ordinari, professori a contratto per materie professionali, assistenti sociali liberi professionisti, assistenti sociali dipendenti da pubbliche amministrazioni.
In pratica in commissione normalmente siedono tre assistenti sociali, e questo è senz’altro significativo. Se gli esami universitari sono finalizzati a verificare le conoscenze acquisite, ora ciò che viene valutato è una capacità più complessa, teorico-pratica, vale a dire la competenza specifica ad esercitare la professione, che si può declinare in diverse competenze, delineate nell’art. 21 del D.P.R. 328/2001.
Il particolare le competenze dell’assistente sociale specialista sono:

  • elaborazione e direzione di programmi nel campo delle politiche e dei servizi sociali;
  • pianificazione, organizzazione e gestione manageriale nel campo delle politiche e dei servizi sociali;
  • direzione di servizi che gestiscono interventi complessi nel campo delle politiche e dei servizi sociali;
  • analisi e valutazione della qualità degli interventi nei servizi e nelle politiche del servizio sociale;
  • supervisione dell’attività di tirocinio degli studenti dei corsi di laurea specialistica;
  • ricerca sociale e di servizio sociale;
  • attività didattico-formativa connessa alla programmazione e
  • gestione delle politiche del servizio sociale.

Le competenze dell’assistente sociale sono invece queste:

  • attività, con autonomia tecnico-professionale e di giudizio, in tutte le fasi dell’intervento sociale per la prevenzione, il sostegno e il recupero di persone, famiglie, gruppi e comunità in situazioni di bisogno e di disagio, anche promuovendo e gestendo la collaborazione con organizzazioni di volontariato e del terzo settore;
  • compiti di gestione, di collaborazione all’organizzazione e alla programmazione; coordinamento e direzione di interventi specifici nel campo delle politiche e dei servizi sociali;
  • attività di informazione e comunicazione nei servizi sociali e sui diritti degli utenti;
  • attività didattico formativa connessa al servizio sociale e
  • supervisione del tirocinio di studenti dei corsi di laurea triennali;
  • attività di raccolta ed elaborazione di dati sociali e psicosociali ai fini di ricerca.

L’esame di stato è dunque l’ennesima prova e l’ennesima tassa sul percorso a ostacoli che conduce alla professione? Pur comprendendo le fatiche degli studenti, occorre dire che l’introduzione dell’esame di stato e dell’Albo professionale è stata salutata con grande favore dagli assistenti sociali italiani. Questo passaggio ha segnato una importante tappa verso l’acquisizione della dignità di ‘professione’, quando per lungo tempo e per certi aspetti ancora adesso si tende a vedere il servizio sociale come una semi-professione.
Si può parlare di professione, afferma la sociologia, quando una determinata comunità di persone che esercitano la stessa attività può condividere: una formazione specifica e collocata al più alto livello degli studi, un corpus teorico di riferimento, una specializzazione delle competenze, un codice deontologico, un Ordine che presidia l’accesso e lo svolgimento delle attività, un consolidato riconoscimento sociale.
Se forse qualcuno di questi aspetti è acquisito solo in parte, certamente l’esame di stato e l’istituzione dell’Ordine hanno proiettato gli assistenti sociali italiani all’interno del mondo delle professioni, che ha bisogno oggi di ripensarsi e di riformarsi.

Lo studente svolge il suo percorso formativo all’interno dell’Università, studiando diverse discipline, tra cui quelle professionali normalmente insegnate da docenti a contratto assistenti sociali. Incontra i primi assistenti sociali sul campo durante l’esperienza di tirocinio, in cui sperimenta un diverso modo di apprendere, teorico-pratico. Durante tutto il percorso viene valutato da docenti universitari. All’esame di stato qualcosa cambia: anche se la sede rimane quella universitaria, chi valuta e abilita alla professione non è più l’Università ma principalmente la comunità professionale, che attraverso l’Ordine designa i membri della Commissione.

Le prove sono articolate diversamente per i due livelli. Le prove per l’esame di Stato per assistente sociale sono quattro e sono quelle previste dall’art.23 del D.P.R. 328/01 :
a) una prima prova scritta nelle seguenti materie o argomenti: aspetti teorici e applicativi delle discipline dell’area di servizio sociale; principi, fondamenti, metodi, tecniche professionali del servizio sociale, del rilevamento e trattamento di situazioni di disagio sociale;
b) una seconda prova scritta nelle seguenti materie o argomenti: principi di politica sociale; principi e metodi di organizzazione e offerta di servizi sociali;
c) una prova orale, sulle seguenti materie o argomenti: legislazione e deontologia professionale; discussione dell’elaborato scritto; esame critico dell’attività svolta durante il tirocinio professionale;
d) una prova pratica nelle seguenti materie o argomenti: analisi, discussione e formulazione di proposte di soluzione di un caso prospettato dalla commissione nelle materie di cui alla lettera a).

Le prove per l’esame di Stato per assistente sociale specialista sono tre e sono quelle previste dall’art. 22 del citato DPR:
a) una prima prova scritta, sui seguenti argomenti: teoria e metodi di pianificazione, organizzazione e gestione dei servizi sociali; metodologie di ricerca nei servizi e nelle politiche sociali; metodologie di analisi valutativa e di supervisione di servizi e di politiche dell’assistenza sociale;
b) una seconda prova scritta applicativa, sui seguenti argomenti: analisi valutativa di un caso di programmazione e gestione di servizi sociali; discussione e formulazione di piani o programmi per il raggiungimento di obiettivi strategici definiti dalla commissione esaminatrice;
c) una prova orale sui seguenti argomenti: discussione dell’elaborato scritto; argomenti teorico-pratici relativi all’attività svolta durante il tirocinio; legislazione e deontologia professionale.

Come affrontare questo passaggio? Qualche consiglio agli studenti:

  • curare la correttezza grammaticale e sintattica;
  • esprimersi con un linguaggio chiaro e appropriato, utilizzando quando occorre il lessico professionale;
  • non dilungarsi e disperdersi nei ragionamenti, ma centrare l’argomento con capacità sintetica;
  • esprimere una capacità critica personale;
  • descrivere le azioni professionali dell’assistente sociale tenendo conto del triplice riferimento ai valori (deontologia), ai modelli (teoria), alle fasi del processo di aiuto e della progettazione (metodologia).

Affrontate le prove con consapevolezza dell’importanza e della serietà del momento.
Al di là delle inevitabili ansietà, conservate la tranquillità di fondo di chi ha condotto con responsabilità tutti i passaggi del percorso formativo e sta per compiere ora il formidabile salto dalla condizione di studente a quella di professionista, membro della comunità professionale degli assistenti sociali, che sarà lieta di accoglierlo al suo interno!
Requisiti per l’accesso:
Esame di Stato per Assistente Sociale- Sezione B: Laurea triennale di primo livello classe 6 – Scienze del Servizio sociale.
Esame di Stato per Assistente Sociale- Sezione A: Laurea specialistica di secondo livello nella classe 57/S – Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali.
Normativa
DPR 328 5 giugno 2001
DM 155 30 marzo 1998